Anexă

NVOVO AVVISO

Della resolutione fatta per il Serenissimo Prencipe di Transiluania

di restituire quella Prouincia all'Impero Romano



Per auuiso certo che si ha d'Alba Giulia delli 6 d'Aprile 1598



Publicato per Domenico Amici Anconiteno

Con licenza de'Superiori

In Roma, Appresso Nicolò Mutio, 1598





Il Prencipe di Transiluania, che confina da vna parte con la Polonia, da vn'altra con il Moscouito & da vn'altra parte con il Turco, essendosi chiarito & hauendo scoperti vna congiura, ò (per di meglio) tradimento, che alcuni delli suoi più intimi gli machinauano contra, di voler dare al Turco la Sua principal Città, & Stato, Alli quattro dell presente mese di Aprile del presente anno 1598 due hore doppò giorno comandò S.A. che si douesse congregare & raccogliere tutta la nobiltà & Prencipi del Suo Stato nel Suo Palazzo, per douere trattare con esso loro delle più importanti cose & negotij appartenenti à detto Stato & doppò questo impantinente fece mettere prigione il Gran Cancelliero, però nelle sue proprie stanze; & di poi diede ragguaglio alli Stati, che già si erano congregati & raccolti, secondo l'ordine hauuto, di ciò & egli haueua ciò fatto per sua giustificatione, essendosi scoperto il trattato di colui, che teneua di tradire lo stato del Suo Signore & che lo giudicaua inimico & traditore dell'Impero romano & della Sua Patria insieme, si come faceua instanza à essi Prencipi, che per tale douesse essere dechiarato & sententiato si come esso intendeua & commandaua, che come di tale si douesse prender supplitio & fusse castigato, come richedeuano li suoi demeriti, accioche fosse in perpetuo essempio alli pastori & terrore insieme & che non hauessero ardire più di aspirare à simili sceleraggini & impieta nell'auuenire. Doppò che hebbe fatto questo, se n'entrò in vn'altra stanza; & iui con molta magnificenza fece vna bellissima Oratione & ragionamento alli deputati sopra li Stati animandoli & essortandoli con molte belle ragioni a voler hauer riguardo alla fideltà, che doueuano hauere verso il loro Prencipe & al giuramento, che gli haueuano prestato dell'obedienza & vassallaggio, che doueuano all'Imperatore Romano: & insieme verso tutta la christianità fede & Republica & nel fine di esso ragionamento haueudogli domandato per tre volte se la osseruarebbero sino alla morte, gli fu con vno vniuersale applauso & da tutti prontissimamente risposto di si & che sariano stati sempre apparechiati per il loro Signore & Principe volentieri esporre la robba & il sangue, ogni volta che fusse stato di bisogno: Il che poi ricercò oncho in particolare ad alcuni delli più principali Signori dello Stato: che prontamente anchor essi risposero il medesimo & che di nuouo ne faceuano & rinouauano il giuramento di fideltà & obedienza nelle mani delli Deputati di Sua Maestà Cesarea; & essi alli loro sudditi di douergli sempre mantenere & conseruare nelli loro priuiulegij & costumi soliti & consueti. Et doppo fatto questo alle 14 hore in circa commandò che si douesse eseguire la giustizia, & fece subito impiccare per la gola il suo Cauallerizzo maggiore & insieme vn'altro suo officiale parimento consapeuole, & partecipe del trattato & tradimento. Il suo Maggiordomo si saluò con la fuga, essendo anche egli nel numero de partecipi & consapeuoli di tal trattato e tradimento. La onde doppo fatto questo Sua Altezza hà ripartito frà tutti gli altri suoi familiari & offitiali fideli molte robbe & caualli & gioie di gran valore; & insieme hà licentiato da la sua Corte & Città tutta quella gente, che gli è parsa inutile & incommoda al suo Stato fra quali ci sono stati Musici & Cantori, Comici, Histrioni, Ciarlatani, Parasiti, Assentatori & Buffoni & simil gente; restando il suddetto Principe per gouernatore di quella Prouincia: la quale per volontà & mera prouidentia del Signore Iddio si è conseruata à questo buono Imperatore; cosa che non poterono ottenere gli Imperatori Ferdinando & Massimiliano hauendolo procurator con infinita spesa & sangue. Che è quanto è successo in questi paesi à laude & gloria del Signore Iddio.



Il Fine

Con licenza de' superiori

In Roma

Appresso Nicolò Mutio     M.D.XCVIII


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