by cIMeC 2004 | ||||||||||||||||||||
Antonio Bosio Relatione delle vittorie havute da Cosacchi, Moldavi e Valacchi contro Turchi e Tartari |
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Con la morte del primo vizir, e le confiscatione de beni del detto, l'elezione dell'altro vizir Bando fatto da Mahemet IV Gran Turco per tutto il suo stato Con le Preditione d'Acham Turley, Arabo Filosofo Mahometano, fatta l'Anne 1200 concernente la distruttione ottomana In Venezia per il Boisio con licenza dei Superiori, 1684 |
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Da qui la Maesta del Rè di Polonia prese motivo di destare gl'animi de cosacchi a far conoscere il loro valore col sotrarsi dalla barbarie de Turchi, che con haverli ridotti ad effer schiavi de Precipi di Moldavia gl'aveva privati d'una provincia appartenente ad essi in vigore de trattati. Considerate attentamente queste cose, il Konitz Capitanio originario di Polonia, approvo il consilio del Rè a cui promise fedele il suo servitio, che perciò nel partire da Cracovia: Generale de cosacchi accompagnandolo con molte gratie e co[n] il denaro Pontificio, fu fermata la sua persona, e tutto il suo es[s]ercito, che per dar saggio della sua Fedeltà, no solo scaccio il Kaimacan del Palatino di Moldavia dalla città di Nemirovo, se impadroni ancora di quei Castelli che al fiume Tyra per sicurezza dell'una e l'altra Provincia, haveva fabricato, anzi inquieto la Consorte del Palatino, medesimo con tutta la famiglia, Consiglieri e luoghitenenti dalla Moldavia fino dila dal Danubio. Veduto ciò da Moldavi, s'unirono questi col vincitore, e l'insegnorono la strada facile per entrare nella Tartaria. Cosa gia mer molti secoli estremame[n]te bramata da i Rè, e generali Polacchi. Ma non era per anco gionta la pienezza del tempo, la quale solo vene, quando negl'ultimi giorni d'ottobre il Konitz, accompagnato da 20 m. cosacchi fra cavalli e pedoni, non compresi i Moldavi ne cristiani habitanti fra tartari ne i cosacchi dila dal Boristene, che sono venuti in gran copia non ostante l'Edito de Moscoviti di pena capitale, entro in quel Paese. Da qui si puo comprendere l'ardore generoso alla guerra, e l'affetto della Christiana Fede, che portano nel cuore i cosacchi. All'essempio di questi fatti emoli gl'abitatori del Tanai inviarono al Konitz alcune centinaia di loro. Li cosacchi che habitano il Tanai sono suditti del Moscovita e anti[c]amente andavano a seconda del Fiume per la Meotide Paluno mettere al ferro e fuoco le città maritime, coi luoghi del Turco a guisa de i cossachi Zaporoviensi, che condotti sul Boristene al mare accend[e]enano su gl'occhi dell'Imperatori ottomani (che da i ferragli di Constantinopoli le vedevano) fiamme horribili e spaventose. Il sopradetto dunque Generale Konitz, doppo d'haver passato il Fiume Tyra e entrato nella Tartaria arrivo all'antica e famosa città Thein, la saccheggio e la mise al ferro e a fuoco, restando solamente in piedi la fortezza con mille Gianizzeri di presidio, per non haver portato seco i cosacchi artigliaria a cagione d'esser più agili, più pronti all'imprese. Il Palatino di Valachia, Stefano Pietro spedito la Sua Maesta a ricuperare il suo Principato e arrivato nella Moldavia nella città di Botuszany dove a lui, come a legitimo Principe, vengano tutti i più grandi di quelo Stato. Tra tanto numero di Tartari Biologrodensi lasciato per guardia di Caminietz havendo havuto ardire di far scorrerie nel Palatinato di Volhinia, è stato in due incontri dal Sig. Castellano di Cracovia che per commandamento Regio assedia strettamenle la Fortezza di Caminietz parte disfatto e parte disperso. A queste novelle ne sono sopragionte altre del Generale medesimo de cosacchi Konitz scritte li 7 decembre, le quali portano sue istanze, che contengono il supplimento del denaro promesso; agiuto d'artigliaria e alcuni immunitandi, e esenzioni per i suoi cosacchi; I punti però principali della lettera sono. Primo, che esso habbia col suo essercito ucciso trecentomilla persone d'ogni sesso, dopo che gli è riuscito d'entrare nelle Provincie de Barbari nemici. Secondo. Che il suo essercito sij (?) formato di Zaporoviensi Cosacchi di Tanaiensi, di Moldavi di Valacchi e di Bavariensi, con quali promette di non voler permettere all'inimico un solo instante ò momento di quiete. Terzo, che i Valachi e Moldavisi siano legati con vincolo di giuramento ai cosacchi per gloria della Croce contro gl'esserciti de barbari pronti sempre a guerreggiare per la Regia grandezza, e essaltationedella Repubblica, Quatro, La víttoria del di 4 decembre havuta al Tilgrotino contro de Turchi e Tartari. Riferisce che il Bey de Theim, il Caimacan di Bialgorod, e quello di Buda, li Giannizzeri, la cavalleria turchesa e i spay si erano uniti alla cavalleria tartara per disfare il suo esserito, ma non l'aiuto di Dio, non poterono i Barbari resistere alle sue forze perilche si diedero alla fuga, riuscendogli poco favorevole, mentre per 20 miglia italiane, resto la campagna ricoperta di cadaveri de turchi e tartari iccisi da i sempre indefessi colpi da cosacchi. Quinto, che il Bey di Theim e Alebey Generale della cavaleria promisero 100 m. Imperiali per ottener la vita, ma dal generoso furone de vincitori non mai contaminato dall'Oro restarono estinti. Simile fu la fortuna del Caimacano e Alagatio Generale de Tartari; restorono parimente morti in questo conflitto più di dieci Murfi (?) e altri Capitani de tartari. E la parte vittoriosa non perdette ne pure uno de suoi. Il che si deve attribuire a Dio e ad Intercessione della Sua Grand Madre. Sesto, Manda lo stesso Konitz, un colonello, il quale a boca riferisca le grandezze meraviglie di Dio a Rè e i desiderij ben giusti, dell'essercito. Hora dopo questa non mai più sentita strage de Tartari, chi non vede quanto sij sminuito, e mutilato l'imperio ottomano che della cavallaria di questi nelle guerre più difficili e importanti come d'Angeli Tutelari si serve e senza de quali mai ha potuto la forza del Turco mettere spavento ad alcuno. I Tartari sono quelli i quali per più di 20 miglia servono di vanguardia all'essercito del Turco: questi sono quelli che notte , e giorno infestano l'armi Christiane, non v'hanno fiuni si larghi ne borchi cosi impracticabili, che non trapassino, d'inanzi, e di dietro alle spalle e alla fronte inquietano, assalgono distrurbano, e tengono in penuria gli esserciti Christiani. Morte del Primo Visir seguito li 25 decembre 1683 Per nuove venute da diverse parti si e confermata la morte del Primo Visir Kara Mustafa che pose l'assedio soto Vienna mentre per ordine del Gran Sultano à reiterate istanze di tutto il popolo di Constantinopoli, si portà a Belgrado un'Aga e abboccatosi secretamente call'Aga de Gianizzeri, col quale fingendosi ammalato fece pregare il Visir, che si compiacesse d'andarlo a trovare per affare molto importante , il che esseguito, fu dalle guardie circondato e à forze levatigli i sigilli regij, che s'era posto in bocca e con la corda d'un'arco, fu strangolato doppo havergli mostrano gl'ordini del Gran Sultano, e cio fu esseguito anche in persona de due suoi più confidenti, che unitamente decapitati, le loro teste furono portate in Constantinopoli a vista di tutto il popolo. Elettione del nuovo Visir Seguito, che fu la morte di Kara Mustafa Primo Visir, volendo il Gran Signore conferire detta carica in persona meritevole, dichiaro e elesse il suo Cavallarizzo Maggiore da cui ricusata fu essibita a Chioferli Bassa ma questo pure ricusandola, fu finalmente accettata da Ibraim Bassa, Asiatico Kaimacan del Gran Turco , e si come la morte del Visir erastata da ogn'uno sentita con allegrezza cosi resto ogn'uno armareggiato dal sentirvi sostituito il detto Ibraim poco ben voluto. Il Kaimachan di Constantinopoli era anch'egli stato deposto e eletto in sua vece il Gran Imbroor, favorito del Gran Turco, che capitato in Constantinopoli restava incaricato di far diligenze per ritrovare li haveri del decapitato Visir, e daltri due confidenti che scorsero la stesa sorte. Si sono trovati di valsente da 8 milioni. Ristretto dell'Essercito Imperiale e Polaccho
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Strigonia, li 6 Novembre 1683. Alli paesani & habitanti in questi confini si e havuto pena e indubitata notitia che dui giorni sono il Gran Turco habbia con sua publico Bando prohibito a qual si sia persona del suo Imperio a quelle legge sottoposta, e particolarmente a popoli dell'ungaria superiore, il non potere, ne dovere in alcun modo parlare delle perdite fatte sotto la Città di Vienna, tanto di militie, come ogn'altra cosa sotto pena della vita e perdita di tutti li stabili, mobili e semoventi d'ogni sorte, d'aplicarsi come nell presente verra espresso e ordinato; constituire all'accusatore de trasgressori una certa rata de i beni de delicventi ad arbitrio de quel basa, che sará dove non verra osservato il medesimo. In oltre vien prohibito a qual si sia Femina il potere, e dovere in alcun modo dire d'havere perduto li figlii, fratelli o marito respettive nell'assedio detto di Vienna, sotto pena della frusta e d'esser doppo irremissibilmente strangolata. Viene prohibito il potere dire; che delli Christiani fosse l'Esercito formidabile, e che aiutati dal Sommo Iddo hanno havuta cosi gran vittoria, per non essre giusta la guerra, che per ciò hà scapitato la Casa Ottomana Prohibirsce il parlare della perdita di Barkam, Strigonia e Gran assieme con tanti villaggi al num d'ottocento nel'Ungaria superiore, prohibisce alli Bassa e Viziri il pendere memoriali, o supplica d'alcuno, che havesse rasgredito al presente , intendendo che incorra nella pena medema del trasgressore. Quella che ardiscie liberare con dimandar la gratia per esso, non intendendo eccetuare alcuno, accio il presente Bando habbia effetto, e stia in suo Robore e da tutti venga inviolabilmente asservato alias incorra nelle pene sudette con perdita di quanto si ritrovano in effetti danari negotij mercantie e trafich di qual si sia sorte, da dispensarsi alli poveri delle S. Città di Medin e Mecca accio portino preghiere al Gran Profeta Mohametper la Casa Ottomana con altri luoghi particolari questo fato continenti e Epiloganti e.c. Dalli medemi Paesani si sia per cosa certa, che il Gran Visir sia stato lautamenteregalato dal Gran Mehemet quarto Imperatore dei Turchi d'un famossimo Turbante tutto gioellato e una sciabla con manico d'oro che tiene al disopra un grosso e inestimabile diamante con alcuni altri vestimenti alla loro usanza. Havendo apprvato la morte fatta dare al Visir di Buda, con tutto quello haver sin qui operato nel rittore l'assedio della città di Vienna, ritrovarsi nella vicinanza di buda con tutto il corpo dell'armata. Et all'incontro il medesimo Visir intende rifare del suo proprio e incontanti al medesimo gran Turco suo Signore credendosi per certo che detto Visir l'abbia raguogliato che sia stata una perdita di poca consideratione per mantenersi in sua gratia ma non pase, che sia cosa di poter sosistere; come pure affermano questi popoli al medemo sottoposti si come ci riferiscono ancora che il medemo Visir per cosa indubitata stara in Belgrado questo corrente inverno per procurare d'accrescere il suo Essercito in quel maggior numero, che potra havendo di continuo spediti corrieri, per tutte le parti, e anco commandato a gl'Abitanti del paese, che prendino l'armi in mano e si congiunghino alle truppe del Corpo dell'Esercito per rinforzarlo che e quanto si riferisce da questi Popoli d'Ungheria. Preditione d'Acham Turley, Arabo Filosofo Maomettano concernenté la futura pronosticata destruttione dell'Imperio Ottomano pronosticata nell'anno 1200 Lo Acham Turuley, nato nella felice Arabia datto Filosofo sanio e gran astrologo, e dotato di molte altre scienze zelante della Fede Mahomettana, e gran nemico de Christiani; ho asservato nel corso delle Stelle, la declinazione, e la rouina delle Legge di Mahometto e de suoi vassali, per i loro enormi peccati mentre verra il tempo (doppo che quelli della Setta mahomettana con gloriosi trionfi haveranno ottenute moltissime vittorie contro le Christiani in Europa e Asia che ne gli ultimi cantoni dell'Occidente verra un Ré di bell'aspetto che commandera alli Christiani e terra il Mondo in una gabbia il quale sara d'un naturale dolcissimo zelante della Fede, me molto inclinato alla Religione; nel suo Regno apparira un a Stella nell firmamento, c'haura la coda larga come una lancia; e'l corpo come un gran scudo; e dall'ora l'Imperio de sarazeni incominciera la sua caduta. Questo Ré (o popolo di Mahometto) sara il tuo flagello (o popolo d'Ismaele) il quale in favore delle Religione incominciera a perseguitare i Mori, e li bandira dall suo paese, e sara grandi armate. All'hora la Sterile dira: ò ch'io son ben fortunata di non havere partorito vedendo trucidare li poveri Fanciulli per diversi tormenti? All'hora la Spada de Mori sara rintuzzata non potendo togliare. In quel tempo o Trinacria, tu sarai sforzata nella tua perditione, poiche i Leoni sono devoratori e li Crocodilli dell'Egitto moriranno e gli Arcieri sono più forti, che gli Elefanti. Piangi o Alesandria, lamentate o Africa. Tu non havrai il tempo di piangere per te medesima poiche quel Ré te lo impedira per la sua persecutione: il suo lignaggio sara grandissimo giusto, forte e unìto e riempira il Mondo di Corone della sua Casa: Il suo scettro e la Verga di Giove e la sua Spada e quelle di Marte. Tu sarai legato per i peccati d'Ismael o Atlante; tu sarai miserabile o Agar; durante la tua vita; e giamai le tue disgratie non sono state più grandi poiche la frezza sara scoccata dall'arco in tuo detrimento. Guardati Babilonia! Piangi Constantinopoli! La tua Corona e caduta e l'ornamento del tuo collo e cangiato in una catena di schiavitù c'havendo perduta la Legge perderai anco l'Imperio. Ricercherai di rimetterti in piedi ma ricascherai. La tua sepultura e aperta. Tu sarai ridere li Christiani, e sarai piangere li tuoi e il mio spidere vien meno nel vedere tanti mali. All'hora diranno: Qui[n]i era il Gran Cairo la era Constantinopoli. E all'hora la frezza sortita dall'arco, e chi se ne potra fuggire; Oh come il D e il B e crudelle alla memoria d'Ismaele! O huomo famoso se voi foste di mia Legge, io vi amerei; e voi altri potentissimi Rè; se voi foste delle mia setta, io ne sarei molto ben contento. Ah perdonate, io vi prego a i poveri Fanciullí, che suggono ancora il latte delle loro Madri. Piangi Agar e Milo che non vedrai adempito il numero di mille. Questo e il pagamento delle tue crudelta e delle tue sodomie. Gerusalemme, uscita dalla casa d'Ismaele e entrera nel Monte Calvario con li Stendardi dell'Occidente. Mi rassembra d'udire le trombette del sogittario; e li tuoi amici, o Ismaele, ti sono fortissimi , e Giove e Saturno sono congiunti. Et in confermatione di tutto questo voi vedrete nella parte di Settentrione de fuochi ne'Cieli, che cangieranno la notte in splendore; più Ecclissi e più segni di tua perditione. Piangere ch'io piangendo finiro la mia Vita. Qui si suo osservare il tempo presente e futuro la Guerra, le Vittorie. L'Imperatore e Rè di Polonia e lo Regioni d'onde sortiscono e li Segni veduti in Cielo il che ben'osservato si vede perfetta correlazione col'emergenza presenti. In Todi per il Galasis con lic. De' Sig. Superiori 1684 Il Fine |
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